Page - Il canto dell’amante
Il canto dell’amante
Susanna Parigi – da La dodicesima notte di William Shakespeare
Vieni, vieni da me, o morte,
e sia la bara il miele
che spegne l’alito di una triste sorte.
Morto son io per mano
di una donna di fiele
sul mio bianco sudario
fronde di tasso spargete.
e sia la bara il miele
che spegne l’alito di una triste sorte.
Morto son io per mano
di una donna di fiele
sul mio bianco sudario
fronde di tasso spargete.
Mai ci fu amante così
sceso più in basso di me
più di me fedele.
Neppure un fiore,
neanche un fiore profumato,
spargete sulla mia nera fossa.
Neppure un amico,
neanche un amico sfortunato
venga a salutar
le mie povere ossa.
E risparmiate mille e mille sospiri
e deponetemi lì
in un luogo nascosto così
che nessun amante infelice
ne ritrovo il posto
e lì versare lacrime e deliri.